Che cos’è il disturbo di panico (o DAP – Distrurbo da Attacchi di Panico)
Il disturbo di panico appartiene alla macroarea dei disturbi di ansia. Nelle sue manifestazioni segue quindi da vicino gli altri disturbi di ansia, fra cui la fobia semplice, l’agorafobia (spesso associata al disturbo di panico), l’ansia generalizzata, l’ansia situazionale (associata anche questa al disturbo di panico), solo per citarne alcune.
Il disturbo di panico può dunque trovarsi da solo, ma più spesso è accompagnato da agorafobia, ansia situazionale e in molti casi anche da depressione. Il motivo di queste associazioni è immediato. Molto spesso, infatti, chi soffre di crisi di panico tende presto a sviluppare la paura che l’attacco possa verificarsi nuovamente, in una condizione in cui la persona colpita non è in grado di chiedere e ricevere aiuto, o mentre guida l’automobile, per fare degli esempi. Tutte queste situazioni vengono dunque riassunte come agorafobia.
È indubbiamente per questo motivo che fino a non molto tempo fa il disturbo di panico non veniva annoverato come disturbo a sé stante (con o senza agorafobia). Invece oggi viene considerato a parte dalle altre manifestazioni, inoltre probabilmente merita un capitolo a parte anche per la diffusione maggiore degli ultimi tempi.
Da dove nasce l’attacco di panico
Dal corpo: Può esservi una predisposizione genetica verso i disturbi di ansia in generale (di cui il disturbo da attacchi di panico fa parte); quando in famiglia qualcuno soffre di attacchi di panico, ci sono probabilità che un altro componente soffra dello stesso disturbo o di altri disturbi emozionali come la depressione o ne abbia sofferto nel passato. Studi condotti sui gemelli omozigoti cresciuti in ambienti separati hanno confermato la possibilità di una eredità genetica del disturbo.
Il disturbo da attacchi di panico può anche essere dovuto a malfunzionamento biologico, sebbene tali correlati biologici non siano ancora stati identificati.
Tutti i gruppi etnici sono vulnerabili al disturbo di attacchi di panico. Per motivi sconosciuti, le donne hanno probabilità doppia di soffrirne rispetto agli uomini.
Dalla mente: Gli eventi stressanti della vita possono causare disturbi da attacchi di panico. In particolare, è stata notata una correlazione con una perdita o una separazione recente. Alcuni ricercatori paragonano i fattori stressogeni ad un termostato; cioè, quando lo stress abbassa la resistenza, la predisposizione fisica soggiacente viene fuori e scatena un attacco.
Da entrambi: Le cause fisiche e psicologiche lavorano congiuntamente. Sebbene inizialmente gli attacchi possono arrivare come un fulmine a ciel sereno, alla fine le persone che ne soffrono possono in realtà provocarli da sé rispondendo ai sintomi fisici dell’attacco.
Per esempio, se una persona con un disturbo da attacchi di panico sperimenta un’accelerazione del battito cardiaco causato dall’aver bevuto un caffè, dall’esercizio fisico, o da un certo farmaco, potrebbe interpretare questo come un sintomo di un attacco e, a causa della sua ansia, provocare l’attacco realmente. D’altra parte caffè, esercizi fisici e taluni farmaci, possono causano realmente attacchi di panico. Una delle cose più frustranti per coloro che soffrono di questo disturbo è il non riuscire mai ad isolare le diverse cause scatenanti di un attacco. Ecco perché la terapia giusta per il disturbo da attacchi di panico si concentra su tutti gli aspetti (psicologica, fisiologica e talvolta fisica) del disturbo.
Ma come si cura il disturbo di panico? E perché la cura funziona?
La domanda che più sta a cuore alle persone che hanno il disturbo da attacchi di panico è: posso avere una vita normale?
La risposta è sicuramente affermativa, su base statistica, naturalmente, se si riceve un trattamento adeguato e se, ovviamente, ci si impegna nella cura.
Il disturbo da attacchi di panico è ampiamente curabile, con una varietà di trattamenti disponibili. Molti trattamenti sono estremamente efficaci, anche se una parte delle persone che hanno completato con successo un trattamento possono continuare a sperimentare ansia o l’evitamento situazionale. In questi casi un ulteriore trattamento potrebbe essere necessario. Una volta trattato, il disturbo di panico non porta ad alcuna complicazione.