Come combattere gli attacchi di panico? Solitamente gli attacchi di panico sono una cosa da tenere il più lontano da sé. E vale sia per chi ne è stato affetto in passato o per chi, purtroppo, ha ancora questa brutta gatta da pelare, sia per coloro che hanno mai avuto il dispiacere di provarli in prima persona ma di cui comunque hanno sentito da cari o conoscenti.
Gli attacchi di panico sono una brutta sensazione, che viene semplicemente vissuta così come viene, sempre sperando in un alleviamento della crudezza del sintomo, spesso cercando proprio attivamente di evitarli. Ma sono anche qualcosa che impediscono di vivere la vita come si vorrebbe o come si pensa che si vorrebbe. In pratica questi possono cambiare le decisioni di ognuno di noi o il corso della vita così come si è presentata. Di fatto il panico si subisce. O, come detto si evitano. Non è detto, però che sia il modo migliore di fare se si vogliono sconfiggere veramente.
Combattere gli attacchi di panico non è quasi mai la cosa più giusta da fare.
Anzi, da un punto di vista statistico è vero l’esatto contrario. Come sa bene la grande maggiorparte di coloro che non si sono rivolti all’aiuto più idoneo, più si prova a combattere gli attacchi di panico più si entra in un vero e proprio paradosso: Se l’obiettivo, come è giusto che sia, è di non avere più paura, se si fugge davanti a questa, l’unico mezzo che si mette in campo è sempre la paura. In questo modo non vi è scampo e si entra nel circolo vizioso della paura.
Per interrompere questo circolo si dovrebbe smettere di avere paura della stessa paura. Certo non è per niente facile da fare, ma questo è esattamente quello che funziona in tutti i casi, alla fine. Con qualunque approccio psicoterapeutico si voglia prendere in considerazione, quando l’individuo si può considerare guarito dagli attacchi di panico, non ha più paura della paura. Questo vale per la psicoterapia cognitivo-comportamentale come per la gestalt o la psicoanalisi e perfino per l’ipnosi-terapia.
Passerà per diverse fasi, naturalmente, secondo il percorso della peculiare psicoterapia che avrà intrapreso, ma alla fine il soggetto si libererà di tutte le stratificazioni di angoscia e passo dopo passo il sintomo si scioglierà come neve al sole.
Questo non vuol dire che la psicoterapia sia l’unico modo per liberarsi dall’angoscia e quindi dagli attacchi di panico, però. È vero che è il mezzo statisticamente più sicuro, che tuttavia non dà certezza assoluta, ma dal sintomo si può guarire anche in maniera per così dire naturale. Se ad esempio gli attacchi di panico vengono ad un individuo un poco angosciato in un periodo di grande stress, dopo che il periodo di stress passa e con questo anche gli attacchi di panico, non è detto che nel frattempo l’individuo non possa aver trovato la sua stabilità e di conseguenza abbia rimesso sotto controllo la propria angoscia, compiendo dei cambiamenti nei suoi schemi comportamentali.
Come combattere gli attacchi di panico senza combattere contro se stessi?
Questo vale anche nel caso in cui il soggetto intervenga attivamente sul sintomo, come nel caso in cui si faccia ricorso ad una terapia breve, cioè solo sintomatica, o nel caso in cui si faccia uso di farmaci contro l’ansia. Il risultato, comunque, potrebbe portare sempre ad un abbassamento dell’angoscia, dovuto ad un abbassamento del sintomo. Ma tutto solo se nel frattempo sono cambiate le condizioni generali dell’individuo. Si badi che rimuovere solo la fonte di stress non è quasi mai sufficiente, bisogna che vi siano anche altri cambiamenti strutturali alla personalità dell’individuo, altrimenti gli attacchi di panico ritornano, con più forza di prima. Quindi come combattere gli attacchi di panico è essenzialmente una domanda mal posta. Ci si dovrebbe interrogare invece su come diventare amici dei propri attacchi…